TERRITORIO

Parco Delta del Po

Il Parco Regionale Delta del Po è il più esteso fra quelli dell’Emilia Romagna ed ha una superficie di circa 54.000 ettari, suddivisa in sei stazioni che comprendono il settore meridionale dell’ampio Delta del Po, un territorio che, oltre a presentare un ricchissimo popolamento faunistico – habitat ideale soprattutto per gli uccelli – offre un patrimonio culturale tra i più interessanti dell’Emilia Romagna. Del sistema deltizio che si distende verso l’Adriatico, è area protetta dell’Emilia Romagna solo il settore più meridionale, con le Bocche del Po di Goro e di Volano. All’interno del parco si trovano inoltre altri ambienti, come il Bosco della Mesola e le Pinete di Ravenna e di Cervia, la Salina di Cervia, Punte Alberete, le Valli di Comacchio, le zone umide e/o boscate di Campotto.

Le attività umane legate all’acquacoltura e alla pesca professionale nelle zone umide del Parco sono ammesse e favorite perchè hanno una grande importanza economica e occupazionale e sono, in alcuni casi attività a forte valenza storica e tradizionale.

Nel comprensorio deltizio sono inserite diverse tipologie di acque: si dicono Valli i bacini interni di acque dolci, salmastre o salate, la cui comunicazione con acque esterne (fiume o mare) è artificialmente emessa attraverso chiuse e/o idrovore.Le lagune sono i bacini di acque dolci, salmastre o salate, la cui comunicazione con il mare è data da un’ampia apertura che permetta il flusso e riflusso delle maree, come ad esempio la Scca di Goro. Vi sono poi le Valli interne in libera comunicazione con il mare: sono quei bacini che risentono dell’influsso delle maree attraverso i canali.

Nel Parco del Delta esiste anche l’acquacoltura che si connota diversamente dalla pesca normalmente intesa (che è una pratica di semplice raccolta di una risorsa naturale). La vallicoltura è quell’allevamento ittico tradizionale ed estensivo praticato da secoli nelle Valli del Delta del Po, in cui la cattura del pesce avviene sfruttando i movimenti migratori di massa all’uscita dei bacini interni. La raccolta del pesce viene effettuata, con una tipica struttura detta lavoriero, in aree limitrofe ai bacini di allevamento.